Il ritratto nasce da un rapporto molto stretto fra il fotografo (o il pittore) e il soggetto.
Non si può pensare di ritrarre qualcuno che non si conosce. Personalmente il giorno prima di ritrarre una persona vorrei sedermi a tavola con essa perché a tavola i nervi si distendono, si esce dai ruoli che la posizione sociale impone e ci si conosce meglio che in altre situazioni. Ho sempre creduto che le persone per dare un buon risultato nel ritratto devano sentirsi a proprio agio e per questo preferisco ritrarre gli adulti nel proprio ambiente di lavoro o nel salotto della loro casa dove, conoscendo bene gli oggetti che li circondano, possano rilassarsi ed evitare di “posare”. Per lo stesso principio quando mi è richiesto il ritratto di un bambino lo studio mentre gioca con suoi amici, magari impiegando più tempo del necessario, ma non amo i bambini con sguardo fisso e sorriso stereotipato come fossero animali imbalsamati per il fotografo
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